Pensierino (rivoluzionario) del venerdì ...


Ma in finale ... ma a me ... dà più soddisfazione un fiore, o passare un giorno intero ad impazzire dietro le richieste (più assurde) dei clienti?
Per carità, si deve pur mangiare ... ma se potessi scegliere ... ma sai i vaffa che volerebbero!

Commenti

  1. Forse puoi unire le due cose:
    quando ricevi una richiesta assurda da un cliente... pensa ad un fiore.
    :-)

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  3. Anch'io vivo gli stessi problemi di sdoppiamento, ma la domanda è un'altra: come si rende vaffa in tedesco?

    RispondiElimina
  4. @Funtanin. Gli italiani sono sempre stato un popolo gentile. Il Veffanculo potrebbe essere interpretato come: vai, non rompere, cercati il culo che più ti piace e facci quello che vuoi. I tedeschi di solito sono un pò più prosaici e ci mettono del loro. Non c'è una traduzione letterale ma l'espressione che più si avvicina è "leck mich am Arsch!
    ovvero "lecca il mio culo" oppure più semplicemente "Arschloch" che tradotto letteralmente vuol dire "buco di culo" ma il senso è quello del nostro "vaffan...". Se ti interessa qualche altro spunto etnico-culturale posso dirti che in tedesco, almeno dalle nostre parti, non esistono le bestemmie. In compenso con la stssa facilità con cui noi diciamo check-in o harddisk o party loro, quando sono incazzati ( e anche quando non lo sono) ti sparano un bel "porco d...".
    E' la "vermischung" (la mescolanza delle culture).

    RispondiElimina
  5. Urtica dioica, cirsium arvense, dionaea, drosera, sarracenia (della serie: siamo un popolo gentile, diciamolo con un fiore)

    E' la vermischung, bellezza ;)

    RispondiElimina
  6. bella quella degli insulti botanici, equipaje!!!!

    RispondiElimina
  7. Dillo con un fiore ... al posto della strenna natalizia potrei regalare a qualche cliente un cactus ...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Imparare dagli errori - cimare i pomodori

Respiro, ergo vivo.